Don Lauro e l’impegno nei mass media

di UMBERTO TARSITANO

Dal 1979, anno in cui fu nominato Augusto Lauro  vescovo di San Marco Argentano – Scalea questa Chiesa è stata presente, unica in Calabria, sul giornale Avvenire con l’inserto “Cosenza/7” e successivamente “San Marco Argentano – Scalea/7”. 

L’attività giornalistica fu portata avanti, per un ininterrotto ventennio, personalmente dal Vescovo Lauro. Egli dedicava l’intera giornata del lunedì, chiuso in episcopio con la sua Olivetti, al riordino del materiale giornalistico. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno era poi  compito di un giovane sacerdote o di un laico volenteroso guidare la Fiat 850 e poi la Fiat Uno blu del Vescovo; attraversare la nebbia, quasi sempre presente sulla superstrada delle Terme, che va da San Marco Argentano a Guardia Piemontese, e consegnare al treno a Paola la  “busta fuori sacco gialla” contenenti articoli e fotografie, che nella giornata successiva sarebbero state recapitate in redazione.  Poi quando il Telefax divenne sempre più popolare, tale strumento venne usato sia per ricevere che per trasmettere gli articoli. Per questo scopo e per le altre comunicazioni, il vescovo Lauro dotò di un Telefax ciascun ufficio parrocchiale della diocesi.

La pagina di Avvenire era curata da Lauro già a Cosenza, quando era vescovo Ausiliare di Enea Selis, l’Arcivescovo che fu amico di papa Paolo VI. Fu proprio papa Montini  che “si rivelò molto fermo e determinato nel far nascere e sostenere Avvenire”. Giovanni Battista Montini figlio di Giorgio, di professione giornalista, da ragazzo aveva praticato il giornalismo. A partire dalla primavera del 1972, nella sede di Pompei veniva realizzata l’edizione di Avvenire per il Sud e l’Arcidiocesi cosentina, attraverso il suo Vicario generale, non poteva non rispondere all’impegno attivo per il quotidiano dei cattolici.  

Ciò non  fu  affatto una novità per la Chiesa di Cosenza.  L’attività giornalistica di Augusto Lauro era in ideale continuazione con quella gloriosa e antica del giornalismo cattolico che aveva le solide radici nelle iniziative editoriali di Carlo de Cardona con il settimanale “La Voce cattolica”,  stampato dal 1898 al 1902,  e successivamente “L’Unione”  ispirato alla “Rerum novarum” con il proposito di educare la famiglia alla religione e a quelle dell’antifascista Luigi Nicoletti direttore illustre del settimanale diocesano cosentino “Parola di Vita”.  

Augusto Lauro venne ordinato prete nel 1947 dall’arcivescovo, intellettuale e  poeta, Aniello Calcara da Marcianise (Caserta),  che nel 1954 fu ideatore del “Premio Cosenza”. L’evento culturale conosciuto oltre i confini della Calabria, venne portato avanti per cinque lustri e vide animatore instancabile l’arcivescovo Serafino Sprovieri che insieme ad Augusto Lauro furono successivamente i collaboratori diretti dell’arcivescovo Selis. Comporre una pagina di giornale però richiedeva allora più fatica e  il  processo di redazione ed impaginazione prevedeva diverse ore di lavoro che oggi sono facilitate dall’uso degli strumenti informatici. 

Il vescovo Lauro si dedicava a tale attività, non delegando alcuno, consapevole dell’importanza della stampa per la diffusione del messaggio cristiano. Nel suo ventennio sono state scritte tante belle pagine della vita della diocesi e del suo territorio.

L’inserto su Avvenire divenne, altresì, una palestra importante per tanti giovani che ancora liceali potevano fare un’esperienza unica per quei tempi. L’impegno del vescovo Lauro non fu solo verso Avvenire di cui ne promosse con zelo la “Giornata del quotidiano” e la sottoscrizione degli abbonamenti; egli sostenne convintamente anche le Radio popolari che videro la luce proprio negli anni ‘70 come “Radio Stella” ospitata allora nei locali attigui alla chiesa del Rosario di Pompei di Belvedere Marittimo e “Radio San Marco Centro” ospitata nei locali attigui alla chiesa di Sant’Antonio Abate di San Marco Argentano.

Augusto Lauro ha rappresentato un esempio di dedizione e impegno indefesso per la diffusione della fede e della cultura cristiana attraverso i mezzi di comunicazione di massa, lasciando un segno indelebile nella storia del giornalismo cattolico calabrese del Novecento.

A Cosenza è ricordato anche tra i fondatori della storica televisione comunitaria Cam tele3 (non più diocesana) insieme al alcuni cattolici cosentini: Mario Pedranchelu, Salvatore Fumo, Eugenio Gallo, Giuseppe Urso, padre Vittorino e altri. Grazie al suo impegno la diocesi resta proprietaria del ripetitore collocato sul versante montano di Cresta del gallo nel Comune di Lappano e che attualmente ospita il ripetitore di Radio Jobel InBlu, la nostra Radio diocesana e l’emittente Radio Maria.

Parola di Vita – settimanale dell’Arcidiocesi di Cosenza – N. 582 15 marzo 2023 pagina 8